giovedì 18 gennaio 2018

Come fare una siringa

L'iniezione intramuscolare o, più semplicemente, intramuscolo (IM) rappresenta uno dei più diffusi metodi per la somministrazione dei farmaci.                                        

Tali iniezioni consentono un assorbimento più rapido (circa 20 minuti) e meno doloroso delle iniezioni sottocutanee per la ricca vascolarizzazione delle fibre muscolari e per la presenza di poche terminazioni nervose.  Inoltre la via intramuscolare è preferita alla sottocutanea quando si devono iniettare maggiori volumi di farmaco. 

Le iniezioni intramuscolari sono una comoda alternativa quando i pazienti non possono assumere i farmaci per bocca perché hanno patologie che ne alterano l’assorbimento o hanno problemi di deglutizione, oppure quando si devono somministrare farmaci che vengono inattivati dai succhi gastrici o a livello epatico, oppure se si devono somministrare farmaci biologici (vaccini, immunoglobuline);

Sede dorsogluteale


Tradizionalmente la sede più famosa e usata, ma non per questo la migliore sede dorsogluteale . La presenza di vasi sanguigni e grossi nervi (Arteria gluteale superiore, Nervo sciatico), la relativa lentezza di assorbimento rispetto ad altre sedi e il duro strato adiposo presente rende questa sede quella maggiormente connessa alle complicanze.
Inoltre il paziente deve assumere una posizione prona o di decubito laterale con il femore ruotato che permette il rilassamento del gruppo muscolare affinché si minimizzi il dolore nel punto di inserzione dell'ago.



Dove farla?

Questa sede corrisponde al quadrante superiore esterno. L’indicazione di dividere il gluteo in 4 quadranti e somministrare l’iniezione nella parte superiore del quadrante esterno è da considerarsi superata per il rischio di complicanze e viene raccomandata l’identificazione con la palpazione dei punti di repere. 

Si deve tracciare una linea immaginaria tra il grande trocantere e la spina iliaca postero superiore. L’iniezione andrebbe fatta lateralmente e superiormente al punto medio di questa linea.

La manovra di aspirazione (manovra di Lesser) durante l'esecuzione dell'iniezione intramuscolare è una tecnica fortemente radicata e consiste nell'esercitare una pressione negativa prima dell'iniezione retraendo lo stantuffo per circa 5-10 secondi, al fine di garantire che il farmaco non sia inavvertitamente somministrato per via endovenosa.
In realtà la letteratura non fornisce evidenze specifiche sull'attendibilità della manovra e sul fatto che il mancato ritorno del sangue confermi il corretto posizionamento dell'ago.

Sede ventrogluteale


Anche se pochi lo sanno questa è la sede elettiva per le iniezioni intramuscolari.

E' facilmente accessibile per la maggior parte dei pazienti, quindi molto utile in pazienti allettati.
Si trova facilmente posando il palmo della mano opposta (ad esempio mano dx sul fianco sx) sul grande trocantere ponendo il dito indice sulla spina anterosuperiore e con il medio che si muove dorsalmente localizzare la cresta iliaca.

Il triangolo compreso tra l' indice ed il medio rappresenta il sito di iniezione.

Questa sede assicura il massimo spessore del muscolo gluteale (costituito sia del gluteo medio che del gluteo minore), è libera da nervi penetranti, da vasi sanguigni e ha un più stretto spessore di strato grasso che non nella zona dorsogluteale.



Controllo delle complicanze 

Entro 2-4 ore dall’iniezione si possono verificare effetti locali. Le principali complicanze sono dolore, contratture muscolari, paralisi, lesione di nervi periferici, irritazione locale, infezione, neuropatia, sanguinamento, noduli persistenti, punture arteriose (che però si dovrebbero riconoscere subito con la manovra di lesser), danno permanente del nervo sciatico, fibrosi, ascesso, necrosi del tessuto, gangrena.

Il dolore è la complicanza più frequente delle iniezioni fatte nel deltoide. Nei pazienti con atrofia muscolare le complicanze più importanti delle iniezioni nel deltoide sono invece la puntura accidentale del nervo e dell’arteria radiale o dei processi ossei.

La complicanza più frequente delle iniezioni nel muscolo dorsogluteale è la lesione del nervo sciatico.

L’iniezione fatta sul muscolo ventrogluteale non è in genere associata a complicanze
mentre le iniezioni nel retto femorale nell’adulto sono dolorose e poco gradite al paziente.
Per prevenire le complicanze è importante la scelta della sede ventroglutea, dell’ago e del volume del farmaco da iniettare. Non ci sono molte indicazioni in letteratura su che cosa fare in caso di complicanze.

Se nel punto dell'iniezione permane per qualche tempo una tumefazione dovuta a deficiente assorbimento del liquido iniettato, si possono fare impacchi con acqua calda ; se però, dopo qualche giorno, la tumefazione presenta i caratteri dell'infiammazione (rossore, gonfiore, calore e dolore), si tratta allora di un ascesso e bisogna intervenire adeguatamente.

L'incidente più grave che si può verificare è rappresentato dall'entrata del bacillo del tetano, quando le condizioni di sterilità non sono perfette: si parla appunto di tetano da iniezione.

Altro possibile incidente è rappresentato, oltre che dall'embolia già accennata, dalla rottura dell'ago per imperizia di chi pratica l'iniezione o anche per una brusca contrazione muscolare del paziente: a questo riguardo si ricordi che l'ago va sempre conficcato con colpo deciso e mai premendo lentamente e progressivamente contro la cute, perché questo stimola la contrazione muscolare. 

Comunque, in caso di rottura dell'ago e di impossibilità di estrazione immediata, lo si può lasciare sul posto; si formerà attorno a esso una capsula di tessuto fibroso, che lo isolerà dal resto dei tessuti, come sempre avviene in caso di penetrazione nell'organismo di corpi estranei.

In Scienza e Coscienza.

Nessun commento:

Posta un commento